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qualche utile consiglio .......

alimentazione

 

il 90 % delle morti  dei conigli è la cattiva o sbagliata alimentazione .........e non le malattie.....

Scommetto che non lo sapevate......Ecco perchè è importante iniziare bene ! ! !

L'alimentazione del coniglio è un nodo cruciale, purtroppo c'è ancora troppa scarsa informazione sulle corrette abitudini alimentari per far stare bene questo animale. Quando parliamo di conigli, bisogna ricordarsi che il coniglio è un animale erbivoro. Purtroppo spesso si dimentica questa semplice ma vitale informazione e le conseguenze per lui sono drammatiche. La maggior parte del cibo in commercio per conigli  (specie nei supermercati ma anche nei negozi specializzati) sono incoerenti con la sua natura di erbivoro, sono infatti presenti semi, verdure secche, pasta, miele, zuccheri, uova, latte, ecc  che provocano danni irreversibili a lungo tempo sull'ossatura del coniglio e immediati sul suo apparato gastro-intestinale.

Un coniglio ben alimentato può vivere meglio, con meno dolore, più sano e con meno preoccupazioni. Normalmente io consiglio  pellet e fieno....

Dunque vediamo i 3 ingredienti dell’alimentazione del coniglio:

1) in natura un coniglio può scegliere cosa mangiare e autoregolarsi,  In gabbia un coniglio dipende esclusivamente da chi lo accudisce. Dunque è importante sapere cosa e in quali quantità bisogna fornire al coniglio. E’ importante fornire al coniglio del fieno, pulito e fresco ogni giorno, anzi ne dovrebbe avere sempre in abbondanza a disposizione,  il pellet va scelto un tipo poco proteico e ricco di fibre  e possibilmente senza fioccati (solo pellet) , niente pane o cereali.....

2) l’acqua come per tutti gli esseri viventi è fondamentale e il coniglio non fa eccezione. Deve averne sempre a disposizione e deve essere pulita. Dunque ogni giorno, bisogna riempire la ciotola o il beverino con acqua pulita e mai fredda. L’acqua deve essere fornita a temperatura ambiente altrimenti si rischiano problemi di digestione.

3) Non cambiare la dieta improvvisamente anche se sbagliata. La dieta deve essere variata molto lentamente nei giorni a seguire , miscelando il prodotto nuovo con quello vecchio che si usava......

 

 

 riproduzione


I conigli, in buone condizioni d’allevamento e di alimentazione, possono riprodursi in qualunque mese dell’anno , però io consiglio di evitare i mesi estivi con troppo caldo.  Le femmine sono poliestrali a ciclo continuo con ovulazione provocata, i cicli estrali in pratica, in questi animali, si susseguono ininterrottamente durante tutto l’anno, ma l’ovulazione si verifica solamente se provocata dal coito, o da un’ intensa eccitazione sessuale. Nelle coniglie mantenute a lungo riposo sessuale, i calori divengono molto irregolari e risulta molto più difficile in seguito ottenere accoppiamenti fecondi. La maturità sessuale si raggiunge  fra i 4  e i 6 mesi, sia nel maschio che nella femmina.  La durata come riproduttori varia in relazione al rendimento, allo stato di nutrizione ed allo stato di condizioni sanitarie dei singoli capi.
Nei piccoli allevamenti il rapporto numerico fra riproduttori maschi e femmine  è di 1 a 6 . I conigli adulti, subiscono ogni anno la crisi della  muta, nel periodo che va dal mese di luglio alla fine dell’ autunno. Durante questo periodo gli animali sono meno vigorosi, le manifestazioni dei calori e l’attività sessuale risultano attenuati. La coniglia in calore si riconosce per i segni a carico della vulva, che si presenta  arrossata, per lo stato di eccitazione e per l’ atteggiamento che l’animale assume di fronte al maschio, allungandosi e sollevando il treno posteriore. La coniglia se non è in calore sfugge al maschio, abbassa la coda ed assume un atteggiamento di difesa . Per l’ accoppiamento è la  coniglia femmina  che deve essere portata nella gabbia del maschio e non viceversa. L’atto dura pochi secondi . Dopo un accoppiamento ben riuscito la  femmina viene riportata  nell’ ambiente e nella gabbia nella quale si trovava in precedenza.

 

Gravidanza e Parto

 

Possono essere adottati diversi metodi per il riconoscimento della gravidanza, tra queste la palpazione addominale, eseguita con le dovute cautele dopo 12 - 14 giorni dall’ accoppiamento, rappresenta il metodo più sicuro e anche più pratico. Nella coniglia in genere la gravidanza si compie in 30 – 31 giorni.  Approssimandosi  la fine della  gestazione, le coniglie preparano il nido con fieno, paglia e con altro materiale adatto. Negli ultimi giorni le femmine ricoprono il nido con il pelame che si strappano dall’ addome, mettono in questo modo pure a nudo i capezzoli e si predispongono  all’allattamento.Il parto avviene in genere senza difficoltà. I coniglietti alla nascita sono ricoperti da una sottile peluria ed  hanno le palpebre chiuse, queste si apriranno verso i 6 – 8 giorni di età. Due o tre giorni dopo il parto si procede, con tutte le cautele del caso e dopo aver allontanato la coniglia, ad un controllo della nidiata, rimuovendo innanzitutto  i soggetti morti e poi controllando gli altri che non ci siano anomalie. Le femmine in produzione danno in  media di  6 - 8 capi per nidiata, mentre i nano circa 3-5 per nidiata . L’ allattamento dura in genere 40 – 50 giorni. Dopo 15-20 giorni dalla nascita i coniglietti escono dal nido e cominciano ad usufruire dell’ alimento che si è  messo loro a disposizione.

I conigli, in quanto erbivori, non hanno la tendenza al cannibalismo, tuttavia certe femmine, specialmente fra le primipare, divorano a volte uno o più soggetti della nidiata, in genere dopo  il parto o  nei giorni successivi.  Tale fenomeno si può attribuire a diverse cause: squilibri e carenze alimentari , mancanza di acqua negli abbeveratoi, turbamento  della tranquillità  delle coniglie durante e dopo il parto, rumori improvvisi, presenza nell’allevamento di altri animali ( topi ecc ) .Accade inoltre che qualche coniglia trascini fuori dal nido i coniglietti attaccati ai capezzoli; se non interviene prontamente l’allevatore a rimetterli nel nido, durante i mesi invernali, possono morire a causa del freddo.

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